FLAVIO OREGLIO proposta spettacoli

Cabaret: l’arte ribelle

di e con Flavio Oreglio

Storytelling
Basata sui documenti dell’Archivio Storico del Cabaret Italiano e sulle ricerche del Centro Studi Musicomedians, quella che emerge è un’avventura artistica incredibile e meravigliosa.
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ARCHIVIO STORICO CABARET ITALIANO

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Il Cabaret è scomparso. Uno strano insieme di generi, come varietà, avanspettacolo, animazione da villaggio e
burlesque, ne ha usurpato il nome. Flavio Oreglio ha indagato per ritrovarlo, intraprendendo un lungo viaggio nel
passato alla ricerca di indizi illuminanti per dare vita a una vera e propria Restaurazione. E così una storia nascosta
sta tornando alla luce, e Oreglio ce la racconta. È una storia sorprendente e curiosa, che attraversa l’Europa dalla fine
dell’ottocento a oggi e che gioca a ping pong con gli Stati Uniti e il resto del mondo. Un continuum che unisce grandi personaggi a illustri sconosciuti fatto di satira, controcultura, anticonformismo, avanguardie, e sberleffo al potere. E’ storia di parole, poesia, musica, disegni e canzoni, creati da artisti che hanno avuto il coraggio di portare la propria visione del mondo sui palchi di locali e teatri. È la storia del Cabaret dalla sua nascita a Parigi nel 1881 fino all’esplosione del fenomeno in Italia negli anni ’60.
Lo storytelling prevede anche momenti performativi (letture e canzoni) dedicati alle tappe basilari dello sviluppo della storia del cabaret.

DAVID RIONDINO e FLAVIO OREGLIO
in Cabaret Concerto

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Musica e parole.

Un binomio semplice ma dalle potenzialità infinite.

Musica e parole per raccontare … musica e parole per sorridere… musica e parole al servizio di due voci narranti frutto di stili completamente diversi ma perfettamente assonanti.

Flavio Oreglio e David Rondino realizzano un “incontro a due col libero pensiero” e utilizzando i linguaggi della canzone d’autore, della poesia e del monologo.

Si parla di storia e di memoria, delle relazioni con gli altri e di politica, di piccoli e normali fatti quotidiani e dei grandi temi della cultura e della tradizione. Lo spettacolo è il frutto dei discorsi incrociati di due artigiani del linguaggio, che manipolando abilmente l’elemento duttile della parola – profondo e leggero al tempo stesso – lo modellano di volta in volta nelle forme del monologo e della canzone, mostrando sempre tra le righe un gioco fatto di pensieri obliqui, nascosti, e continuamente in equilibrio tra la rabbia e il sorriso.

Un vero concerto che sposa il teatro di parola, un incontro per sorridere pensando.

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